L'assegno di vedovanza è un contributo che integra la pensione di reversibilità e spetta ai vedovi inabili al lavoro o titolari di indennità accompagnamento.
A chi spetta l'assegno di vedovanza.
L'assegno di vedovanza mira a sostenere economicamente coloro che hanno perso il proprio coniuge e si trovano in una condizione di particolare difficoltà.
I requisiti per poterne beneficiare sono:
- essere vedovo o vedova di un lavoratore, sia del settore privato che del settore pubblico;
- godere della pensione di reversibilità;
- essere invalido al 100% ed essere stato riconosciuto inabile a proficuo lavoro o titolare di assegno di accompagnamento; in merito all’accertamento dell’inabilità a proficuo lavoro dei soggetti ultrasessantacinquenni ai fini della corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare, l’INPS, con la Circolare n. 11 del 1999, ha disposto “che, per i soggetti maggiorenni di qualunque età, sprovvisti della documentazione comprovante lo stato di invalidità al 100 per cento, rilasciata dalle apposite Commissioni, o delle copie autentiche dei certificati di pensione di inabilità a carico dell’INPS o di rendita per inabilità permanente assoluta a carico dell’INAIL, si deve procedere all’accertamento del requisito medico-legale a cura della competente Sede dell’Istituto”.
Non possono tuttavia godere di tale sussidio i titolari di pensione di reversibilità a carico di una gestione speciale dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
Arretrati.
La domanda può essere proposta contestualmente a quella per la reversibilità o anche successivamente.
A tale ultimo proposito, si precisa che chi ha presentato la domanda tardivamente può chiedere gli arretrati solo per i cinque anni precedenti qualora sia in possesso di tutti i requisiti.
Ciò posto, va dato atto che la stessa Corte di Cassazione ha ripetutamente evidenziato che “in materia previdenziale e assistenziale il diritto alle prestazioni economiche sorge in capo all’assicurato per la sola sussistenza delle condizioni di legge, avendo la domanda amministrativa la mera funzione di atto di avvio della procedura di liquidazione, destinata a
concludersi con un atto avente natura non costitutiva, ma dichiarativa del diritto, i cui effetti retroagiscono al momento in cui sono venute ad esistenza le condizioni previste dalla legge per il suo sorgere” (vedi Cass. n. 22051/2008, n. 3745/2002, n. 3247/1992). Dunque, la domanda amministrativa è necessaria per il godimento della prestazione ma non per l’insorgenza del diritto alla prestazione che è connesso al venire in essere delle condizioni previste dalla legge
per il suo sorgere.
Documenti per assegno di vedovanza.
I documenti necessari per richiedere l'assegno di vedovanza sono:
- la data di vedovanza;
- la categoria e il numero della pensione di reversibilità derivante da lavoro dipendente;
- il verbale di invalidità civile;
- l'ultima dichiarazione dei redditi (o le dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni se si chiedono gli arretrati);
- il proprio documento di identità e il proprio codice fiscale.
Importo dell'assegno di vedovanza.
L'importo dell'assegno di vedovanza varia a seconda del reddito del richiedente, che in ogni caso non può superare 32.148,88 euro.
Esso è pari a:
- 52,91 euro al mese, se il reddito familiare è fino a 28.659,42;
- 19,59 euro al mese, se il reddito familiare va da 28.659,43 a 32.148,87 euro.